martedì 14 ottobre 2003

Liliana Pane

Mio marito ha un'altra donna.
Descrizione:


Diario di un'insegnante, sospeso fra il racconto degli avvenimenti scolastici, l'amore verso i suoi studenti e la scoperta dell'amore tradito da suo marito: lui ha un'altra donna, lei se ne rende conto all'improvviso, al ritorno da una normale giornata di scuola che diventa così un amaro giro di boa nella sua vita. Sarà proprio l'affetto verso gli studenti e l'attaccamento al lavoro educativo a farle superare la crisi familiare. Romanzo autobiografico, ambientato a Napoli alla fine degli anni '70.
----------------------------------------------------------
GABRIELLA BUONTEMPO
http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/arte/saggi/confessioni/confessioni/confessioni.html


La Grafic processing
da Mazzoni a Celetti

ENTRO IL 31 dicembre lo stampatore Renato Mazzoni, figlio dello scomparso Orazio negli anni settanta direttore del Mattino, deciderà se mantenere una partecipazione o uscire del tutto dalla Grafic processing, la società partenopea che nella sede di via Galileo Ferraris stampa quotidiani e periodici; tra gli altri il Roma, Cronache del Mezzogiorno, l’Indipendente, il Denaro.


Eugenio Buontempo, Giulio Di Donato, Maurizio Fabozzi, Giorgio Gradogna





Nello scorso febbraio Mazzoni ha già ceduto la quota di maggioranza a Augusto Celetti, che annuncia ambiziosi progetti di sviluppo: si parla dell’acquisto di una nuova Rotativa e del trasferimento dai locali orami insufficienti della Ferrovia a una nuova sede nell’area di Acerra.
Con l’acquisto della Grafic, Celetti, napoletano di famiglia socialista (il padre scomparso era un imprenditore vicino a Giulio Di Donato), rientra nel mondo dell’editoria partenopea nel quale ha esordito nel ’97 quando, insieme a una pattuglia di giornalisti capitanata da Giorgio Gradogna, ha partecipato al varo del quotidiano La Verità, come condirettore editoriale, oltre che titolare di una piccola quota della società, poi ceduta. Poco più di un anno dopo passa alla squadra di Italo Bocchino al Roma. Del quotidiano Celetti diventa amministratore delegato, incarico che conserva fino al settembre 2004 e che tre mesi più tardi verrà affidato a Maurizio Fabozzi.
La rottura con Bocchino arriva improvvisa e inspiegata; in redazione si vocifera di contrasti aspri su passaggi poco chiari dei bilanci del giornale.
Celetti si ritira in Toscana, nel Senese; si dice per gestire la tenuta di Eugenio Buontempo, big tra i costruttori campani negli anni ottanta e novanta, vicino al partito socialista (a quei tempi si parlava della ‘sinistra ferroviaria’ di Italo Bocchino e Gabriella Buontempo Claudio Signorile) e suocero di Bocchino, sposato con sua figlia Gabriella.

Celetti smentisce i rapporti con Buontempo e dice di essersi occupato soltanto di un suo casale.
Per il nuovo investimento nella Grafic c’è chi ipotizza la presenza di soci ombra accanto a Celetti: anche in questo caso c’è chi fa il nome di Buontempo, altri parlano di Vincenzo Maria Greco, braccio destro di Pomicino negli anni d’oro chiusi da Tangentopoli.
Per ora non ci sono certezze, l’unico dato è che nell’assetto societario della Grafic non risultano presenti né Buontempo, né Greco e neanche Celetti.
I titolari dei 10.329,14 euro di capitale della srl risultano Giovanna Caruso e Sergio Marcias; l’amministratore unico è Rita Strazzullo.




----------------------------------------

NAZI NOSTRI
---------------------------Restiamo fra i camerati con Italo Bocchino, anche lui componente della commissione sulle stragi nazifasciste.
----------------------------------------

SCUOLA: BOCCHINO,
PROTESTE POLITICHE.
NOI MODERNIZZIAMO L'ITALIA
"Noi abbiamo il dovere di modernizzare l'Italia, il vostro è solo un anacronistico arroccamento culturale". Così Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, rivolgendosi in aula all'opposizione che ha bocciato, nelle sue dichiarazioni di voto, il decreto legge Gelmini sulla riforma della scuola.
"Col maestro prevalente avremo una figura che accompagna il bambino nella crescita - ha spiegato Bocchino -. E il tempo pieno sarà aumentato del 50 per cento, il maestro prevalente libererà gli insegnanti che saranno liberi per il tempo pieno. Perché siete contrari? Spiegatecelo, spiegatelo agli italiani che non vi capiscono". Bocchino ha poi definito "manifestazioni politiche" le proteste programmate contro la riforma: "Abbiamo il dovere di modernizzare l'Italia, il vostro - ha scandito - è solo arroccamento".
Illustrando il sì del suo gruppo al decreto-legge Gelmini, l'esponente del Pdl ha ringraziato il ministro dell'Istruzione per avere avuto "il coraggio di guardare lontano" allo scopo di "costruire un paese normale". E di averlo fatto "su un tema spinoso" come la scuola". Il presidente vicario del Pdl ha continuato commentando lo stato della scuola italiana: "Spendiamo di più ed otteniamo di meno". E' convinto che della scuola non funzioni innanzitutto "la matrice culturale e politica", quella "logica postsessantottina" che persegue "non l'eguaglianza ma l'egualitarismo, che punta a portare tutti verso basso" e "non permette di salire. Noi - ha aggiunto - vogliamo la scuola del merito".
Bocchino ha accusato poi il centrosinistra di avere "trasformato la scuola in un ammortizzatore sociale - il problema è quanti docenti riuscire ad assumere e quanti si iscriveranno alla Cgil". "Abbiamo - ha aggiunto - la scuola col più alto numero dei bidelli a livello mondiale e con un docente ogni nove alunni, mentre in Europa per ogni docente ce ne sono 13". Insomma, "una fabbrica delle assunzioni, non del sapere". E assicura: "non ci sarà un insegnante che sarà licenziato". Per Bocchino governo e maggioranza hanno "il dovere di modernizzare l'Italia, di combattere gli sprechi: il vostro - ha detto all'opposizione - è anacronismo culturale".

----------------------------------------------



Torniamo ora in casa Polo, dove gli improponibili evergeen non mancano di certo. E cominciamo dal fronte nazi. Proprio dall’estrema destra di matrice nazista nasce, negli anni settanta, la verve politica di Emiddio Novi (numero 4 per il Senato) che ai tempi del Roma laurino considerava Mussolini «un moderato», esibendo sulla scrivania un mezzobusto del Fuhrer.
E una mezza figura, anzi intera, l’ha fatta Novi con la corsa a palazzo San Giacomo, facendo ottenere al Bassolino bis del ‘97 una percentuale bulgara.
Si è consolato, Novi, con la presenza in due commissioni parlamentari: quella sui “crimini del nazismo nel dopoguerra” (per la serie, omeopatia curatutto) e soprattutto la delicata commissione antimafia.
Così commenta il sindaco di Marano Mauro Bertini: «mettere Novi e Florino (Michele Florino di AN, ndr) all’Antimafia è come mettere Pacciani ad indagare sui delitti del mostro di Firenze!».

Restiamo fra i camerati con Italo Bocchino, anche lui componente della commissione sulle stragi nazifasciste.
Dopo marette interne con i finiani, guadagna la postazione numero 5 (comunque non sicura) nel collegio Campania 2 per la camera.
Altra figuraccia (dopo quella di Novi), per le ultime elezioni regionali: in seguito alla sonora sconfitta - anche lui - con Bassolino, invece di restare in trincea (a Santa Lucia) per guidare l’opposizione (come aveva sbandierato ai quattro venti in caso di sconfitta) abbandona il campo e preferisce la tranquilla poltrona di parlamentare a Montecitorio.
Strategia dell’Inciucio?
Rapporti di buon vicinato (le famiglie Bocchino e Bassolino dimorano in magioni posillipine a picco sul mare a pochi metri l’una dall’altra)?
Chissà.
Il suocero di Bocchino, Eugenio Buontempo, l’imprenditore del garofano ai tempi del dopo terremoto e degli appalti FF.SS. (quelli della sinistra ferroviaria di Claudio Signorile), punta ancora sul futuro di Bagnoli:
Caltagirone (il padrone del Mattino e del Messaggero) e Bassolino permettendo.
--------------------------------------------

PER DOVERE DI CRONACA:EUGENIO BUONTEMPO


Nato a Napoli nel 1932 Data di nomina 2 giugno 1984 Brevetto n. 2006
Settore: Industria Lazio Industria edile
È laureato in giurisprudenza. Ha iniziato la carriera accademica come assistente presso l’Università di Napoli.
Continuando l’attività paterna nel campo delle costruzioni civili, industriali e marittime, ha appaltato e realizzato importanti opere di edilizia pubblica e privata. Con la Tecnonda SpA ha eseguito lavori marittimi a Bari, Napoli e in Calabria.
Con altre sue aziende ha ottenuto appalti in Italia e all’estero, anche nel settore ferroviario. Puntando a una diversificazione della sua attività imprenditoriale, si è interessato allo sfruttamento di cave e alla conduzione di industrie per la costruzione di infissi in legno, ferro e sistemi modulari per l’edilizia industrializzata. Ha curato in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione. Si è impegnato attivamente anche nel campo editoriale. È stato tra i promotori dei Gruppi Giovani dell’Industria, dei quali è stato vicepresidente nazionale. Ha ricoperto cariche di responsabilità anche in Confindustria.
--------------------------------------------

LA FEDERAZIONE I CAVALIERI.
elenco dei cavalieri i 25 cavalieri del 2007
( I GRUPPI LE ATTIVITA' IL COLLEGIO LE PUBBLICAZIONI L'ONORIFICENZA
LA STORIA )
Il Cavaliere del Lavoro Eugenio Buontempo
© 2005-2007, Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
-------------------------------------
Corriere della Sera > Archivio > catturato a Praga l' imprenditore Buontempo, latitante da un anno
Archivio storico
catturato a Praga l' imprenditore Buontempo, latitante da un anno
sorpreso in un ristorante e' stato arrestato Buontempo Eugenio 61 anni, napoletano ricercato per le tangenti riguardanti le grandi opere finanziarie mai concluse

------------------------- PUBBLICATO --------
TITOLO:
Catturato a Praga l' imprenditore Buontempo, latitante da un anno MAZZETTE NAPOLETANE - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - NAPOLI . "Non ci torno in Italia", diceva. E invece sta per tornare. Sotto la scorta dei carabinieri e con destinazione il carcere. Insisteva: "Non ci torno per farmi giudicare. I giudici stanno distruggendo l' Italia. Macerie, ecco che cosa restera' ". Cosi' parlo' Eugenio Buontempo, imprenditore cresciuto all' ombra del Garofano, quando nel Psi contavano i suoi amici Claudio Signorile e Giulio Di Donato. Fine marzo ' 93: il Corriere lo scovo' a Parigi. Aveva gia' un paio di settimane di latitanza alle spalle e la certezza che quegli ordini di cattura con il suo nome, risultato delle prime inchieste sulla tangentopoli napoletana, nessuno sarebbe mai riuscito a farglieli leggere. Ha avuto ragione per poco piu' di dieci mesi ancora, sino all' altra notte, quando i carabinieri e gli uomini della polizia ceca hanno rovinato i suoi propositi. E finita davanti ad un ristorante di Praga, e alla presenza di una bella donna che lo accompagnava, la fuga di quest' uomo di 61 anni, alto e robusto, con le spalle un po' curve e la faccia perennemente schizzata da una barba grigia. Lo inseguivano quattro ordini di custodia cautelare in cui e' racchiusa buona parte degli imbrogli che negli ultimi anni sono cresciuti intorno alle grandi opere finanziate, e a volte nemmeno concluse, a Napoli. Eugenio Buontempo era ricercato per le tangenti sugli appalti della Ltr, il tram veloce che pero' e' rimasto soltanto una sigla; e poi le mazzette pagate per assicurarsi i lavori di Italia ' 90, quando Napoli doveva rifarsi il look per ospitare le partite dei mondiali di calcio; e quelle per la privatizzazione del servizio di nettezza urbana. E ancora tangenti nell' ultimo ordine d' arresto, arrivato quando lui era gia' lontano: stavolta c' entrano le tasse. Qualche funzionario delle imposte dirette "omaggiato" per ottenere verifiche fiscali compiacenti. Non e' poco. E non dovrebbe essere poco nemmeno quello che i giudici ritengono che Buontempo possa sapere di come funzionava tangentopoli dalle sue parti. Del resto il titolo di ultimo latitante eccellente mica se l' e' conquistato senza averne i meriti. Basta leggere i nomi dei politici inquisiti con lui nell' inchiesta sui lavori mondiali: si va da Pomicino a De Lorenzo, da Scotti all' immancabile Di Donato, che in prima persona, e in cambio di finanziamenti al Psi, si sarebbe adoperato per fare inserire l' impresa di Buontempo in un consorzio destinato ad aggiudicarsi una quota degli appalti. Analogo scenario, e identici protagonisti, nella faccenda della Ltr: secondo i giudici Di Donato faceva pressioni con l' Ansaldo Trasporti e con un altro consorzio affinche' venisse fatto spazio anche a Buontempo, l' amico Eugenio, poi, ricambiava con sostanziosi contributi. Del resto l' intesa era vecchia. E un po' per smania e un po' per far piacere ai suoi amici politici, nove anni fa Buontempo mise anche in piedi un quotidiano, poi ceduto a imprenditori salernitani legati all' ex ministro socialista Carmelo Conte. Edilizia, editoria, ma non solo. Buontempo sperava di diventare il nuovo Achille Lauro, quando rilevo' la flotta che fu del "comandante". Nel bando d' asta, pero' , c' erano irregolarita' , e alla fine lui si becco' una condanna a quattro anni. Poi arrivano le tangenti, i primi ordini di arresto e la latitanza. Undici mesi durante i quali Buontempo non smette di essere un uomo d' affari. Anzi, a Praga aveva trasferito il proprio centro operativo, e sono arrivati a lui anche seguendo le operazioni finanziarie che aveva portato avanti nella capitale ceca. Ma non soltanto cosi' . Buontempo aveva scelto come rifugio una citta' da tempo prediletta anche da esponenti delle piu' grosse organizzazioni criminali italiane, e la sua strada ha finito per incrociarsi con quella percorsa dai servizi segreti per identificare le basi estere dei clan.
Bufi Fulvio Pagina 3
(10 febbraio 1994) - Corriere della Sera

ARCHIVIO cronologico
---------------------

Nessun commento: